Storia Boys S.A.N.

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  1. MATTIA NA
     
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    .:LE ORIGINI:.
    E' stato il grande Helenio Herrera ad introdurre il concetto di tifoseria organizzata a Milano: "Moschettieri" prima e "Aficionados" poi hanno organizzato in maniera primordiale il tifo da stadio milanese, una forma di sostegno ben lontana da quella che oggi si intende come tale. E' nel contesto della fine anni sessanta che nascono i Boys, gruppo nato da un distaccamento di alcuni ragazzi dall'Inter Club Fossati, creando così di fatto il primo gruppo ultras a sostegno dell'F.C.Inter. Il nome del gruppo è ispirato a "Boy", un ragazzino dispettoso, protagonista di una serie a fumetti pubblicata sul giornale dell'Inter; l'unione con la dicitura "Le Furie Nerazzurre" completa il nome del neonato club. Il primo striscione dei Boys viene realizzato nel 1970, esordendo a Roma con la Lazio nel mese di marzo, per poi comparire a San Siro nell'attuale secondo anello arancio nel mese successivo. La diversificazione dallo "spettatore" tipo dell'epoca è alla base della filosofia e dello spirito con cui questi ragazzi agiscono, oggi come allora.

    .:GLI ANNI SETTANTA:.

    Negli anni settanta, periodo di pionierismo ultras, i Boys si distinguono per un organizzazione ed un affiatamento invidiabile, che li porta a seguire l'Inter in quasi tutte le trasferte difendendo i propri colori e lo striscione con onore anche in trasferte epiche per l'epoca quali Roma, Napoli o Bari. Tuttavia il numero relativamente esiguo di ultras disposti a seguire la filosofia dei Boys, ha costitutito un freno non indifferente: Le coreografie erano costituite da primordiali "cartate" e dallo sventolio di bandiere autofinanziate e autoprodotte, un effetto che oggi può far sorridere, ma che ha costituito la base per qualsiasi coreografia del giorno d'oggi. In questi anni si vengono a creare le prime tensioni con i gruppi ultras rivali. Principali avversari del periodo sono Bergamaschi, Granata, Doriani e, soprattutto, Milanisti. Con questi ultimi gli scontri raggiungevano l'apice della ferocia, in quanto, all'epoca, le due tifoserie erano praticamente attaccate, entrambe all'attuale secondo anello arancio, spostati verso la Nord noi, verso la Sud loro. Nel 1979 i lavori di ristrutturazione dello stadio San Siro portano i Boys nell'attuale posizione, ovvero nel cuore della curva Nord.

    .:GLI ANNI OTTANTA:.

    Gli anni ottanta rappresentano il periodo di maggior splendore del gruppo dei Boys. All'inizio del decennio compare per la prima volta la dicitura S.A.N. (Squadre d'Azione Nerazzurre) all'interno del nuovo striscione. Successivamente, a causa di dissidi tra i direttivi, avviene la cacciata al primo anello del gruppo "Potere Nerazzurro", mentre contemporaneamente si fa largo il gruppo dei "Forever Ultras", nato nel 1975. La violenza dilaga all'interno del gruppo, famosissimi gli scontri del 22 novembre del 1981 a San Siro contro i romanisti, o quelli dell'anno successivo a Genova. L'apice però avviene come sempre contro i cugini rossoneri: l'ondata di violenza non si circoscrive nei giorni dei derby (rari per la verità in quel periodo, viste le retrocessioni del Milan), ma si propagano nella vita quotidiana finchè, al termine di un derby valido per il Mundialito del 1983, caratterizzato tanto per cambiare da violenti scontri, non si decide di stipulare un patto di non aggressione che sopravvive tutt'ora. Dal punto di vista coreografico avviene un evoluzione sostanziale rispetto agli anni settanta: i primi fumogeni e torcie fanno la loro comparsa a cavallo tra i due decenni e viene realizzato nel 1985 il primo bandierone copricurva. Gemellaggi importanti del periodo vengono fatti con gli ultras di Verona (durerà fino al 2001), Firenze (fino al 1987) e Sampdoria (fino al 1992). Nell'ultimissima parte di questo fantastico periodo avviene un'altra importante innovazione: viene realizzato un bellissimo striscione in cerata, che tutt'oggi campeggia al centro della Curva Nord.

    .:GLI ANNI NOVANTA:.

    Gli anni novanta si aprono con la conquista della prima coppa Uefa ai danni della Roma. Nello stesso anno la Sampdoria ci soffia lo scudetto nello scontro diretto a San Siro, incrinando irrimediabilemente il gemellaggio, sciolto nel 1992. Gli scontri sono ancora cruenti sull'onda degli anni ottanta, ma vengono affievoliti nettamente dall'avvento delle prime diffide, aumentate a seguito dell'omicidio di Vincenzo Spagnolo nel 1995. Se negli anni ottanta era stata quindi la violenza a guidare le azioni dei Boys, negli anni novanta ci si sofferma giocoforza di più sull'aspetto coreografico del vivere la curva. I primi sono anni di transizione, in quanto l'inesperienza e, forse, la sottovalutazione di sè, portano a risultati buoni, ma non eccelsi, vista anche la rapida evoluzione in questo campo di molti gruppi rivali. La consapevolezza di essere "competitivi" anche sotto questo aspetto avviene gradualmente, anche grazie alla collaborazione con tutti gli altri gruppi della Curva Nord.

    .:I GIORNI NOSTRI:.

    Il 2001 sancisce la rottura del gemellaggio con gli ultras veronesi a causa di dissidi con il nuovo ed arrogante direttivo della curva gialloblù. L'Inter poi non fa altro che deluderci, ma noi, i Boys San Milano, saremo sempre al suo fianco, impegnandoci ancora di più per l'onore della nostra amata maglia.

    Da : www.boys-san.it
     
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  2. Lisa okki nero blu
     
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    ke grandiiiiiiiii
     
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  3. CiuckBoy
     
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    Vissuta la curva dal 1986/87 al 1995/96 più o meno, sia nei boys, quando trovavo posto, pur arrivando anche 4 ore prima allo stadio, sia nella brianza alcoolica e negli irrriducibili i miei ultimi anni di curva, bei tempi e qualche scontro, mio malgrado l'ho visto da vicino e pure nello stadio.
    Nella storia dei boys citata da mattia non ci sono scritti nomi, allora uno lo faccio io, Pisu ex capo/coordinatore della curva per circa 20 anni, poi finito, forse in malo modo, ma sono voci, e comunque il cambio generazionale ha fatto il suo corso, di certo litigò con Caravita ed uscì dalla scena curvaiola.
     
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  4. Lisa okki nero blu
     
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    ke seriooooooooooooo
    6 stato in curva?
     
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  5. MATTIA NA
     
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    CiuckBoy 6 UN GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!....mi devi raccontare le tue avventure in curva.....Massimo rispetto per uno della Curva Nord di Milano
     
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    prima o poi ci verrò a fare un giro in curva nord... mi sa che ci si diverte un casino!!!
     
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  7. CiuckBoy
     
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    Ovviamente gli scontri nello stadio, più o meno, si verificarono fino al '89, poi si costruì il terzo anello per i mondiali di italia '90 e tutti i divisori in vetro molto spesso, che tutti voi che avete vissuto la partita allo stadio, almeno una volta, conoscete, del resto si vedono anche in tv quando inquadrano gli spalti.
    Negli anni '80 i tifosi ospiti venivano collocati al secondo anello in curva sud, separati dal resto dello stadio con i due cordoni ai lati di celerini o poliziotti, i due scontri più grossi che vidi nello stadio furono in un inter/napoli e in un inter/juve, mamma che botte che ho visto, con mazze e pure catene, tra i due gruppi e poi tra i gruppi ed i poliziotti che, ovviamente, dovevano intervenire, per separare e riportare l'ordine pubblico.
    Preciso che lo dico solo per cronaca, perché ho visto, ero presente, non da vicinissimo, ma da 20/30 metri di distanza, ribadisco però che non ho mai partecipato in prima persone alle cariche perché allora, anche se ero sbarbato, come adesso, non ero e non sono un violento, anzi la critico, la ritengo stupida in ogni sua forma, la violenza.
    Io andavo in curva, fondamentalmente perché è bello, è divertente, per cantare, incitando la squadra, perché si vive la partita in un modo unico, nel bene e anche nel male, un modo che davanti alla tele, anche in compagnia non ha eguali, soprattutto quando si ha 18/20 anni, mi ricordo delle bolgie pazzesche quando si segnava nel derby o contro la juve, la roma, il napoli di maradona.
    Bei ricordi mi avete suscitato, se avete la possibilità andate in curva, per i cori, le coreografie, insomma il tifo quello vero, più sanguigno e passionale.
    Quando smise o meglio sparì Pisu arrivò Gianni, che penso sia ancora, non ne sono sicuro però, il coordinatore di tutta la curva, anche se il capo era ed è ancora Caravita, che ha 45/50 anni d'età ad occhio e croce e che ha fondato, insieme ad altri, appunto i boys nel '69, del resto per chi segue la tv locale Telelombardia, avrà visto che nel programma Q S VS quando invitano i due leader storici, carismatici e reali delle due curve, invitano Caravita ed il "Barone" (non è il cognome, ma un sopranome), per la curva sud, quella degli ultrà milanisti.
     
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  8. MATTIA NA
     
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    Stare in curva e una cosa bellissima ve lo pox assicurare...lascimo stare scontri e atti vioenti....cori e coreografie sn bellissimi da vedere e essere li in mezzo ( nn mi e capitato molte volte ) e una cosa stupenda...
     
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  9. Orso75
     
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    io in Nord continuo ad andarci tutt'ora, Gianni è sempre al suo posto e alcune nuove leve stanno crescendo alle sue spalle, indubbiamente andare allo stadio o andare allo stadio in curva non è la stessa cosa, in curva non sei spettatore ma protagonista, per come la vedo io andare in altri settori è abbastanza da fessi ma forse sono troppo estremista :D
     
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  10. Gipso_Dux
     
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    vi sconsiglio di andare nel NORD!
     
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  11. MATTIA NA
     
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    ma sparati...FORZA CURVA NORD!!!!
     
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  12. CiuckBoy
     
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    CITAZIONE (Gipso_Dux @ 15/10/2006, 08:45)
    vi sconsiglio di andare nel NORD!

    Se era una battuta non fa ridere, almeno a me, incomincio a pensare tu non sia interista, ma un minchionazzo", forse sei piccolo, minorenne, non lo so, ma tra questa risposta ed i sondaggi un pò alla cazzo che hai messo mi hai dato e mi dai fastidio, ben per te che io qua non sono admin o simile, ti avrei già bannato.
     
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  13. solointer
     
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    CITAZIONE
    Io andavo in curva, fondamentalmente perché è bello, è divertente, per cantare, incitando la squadra, perché si vive la partita in un modo unico, nel bene e anche nel male

    quando posso anche io vado sempre in CURVA x questi motivi che hai elencato tu !!!
     
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  14. MATTIA NA
     
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    C'e poco da dire raga...ki nn ha mai provato ad andare in curva ci deve assolutamente andare......ci si innamora!!!!!!!!!!.....i cori i battiti delle mani il rumore dei tamburi....essere li a sostenere l'inter....a trascinarla alla vittoria....sono emozioni ke si devono provare......TUTTI IN CURVA!
     
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  15. MATTIA NA
     
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    E ora la storia della Brianza Alcolica...

    La Brianza Alcoolica nasce nel novembre del 1985, anche se era dall’anno prima che se ne parlava ed un abbozzo di striscione era apparso anche a Madrid.
    Marzio, Pierangelo, Marco, Andrea, Marcuccio, Alberto e la Monichina frequentavano il "Bar Spavento" a Milano ed un giorno decisero di fondare un gruppo tutto loro.

    Era già tutta gente navigata per quanto riguarda la frequenza in curva e anche adesso a distanza di parecchi anni si vedono frequentemente, impegni permettendo, per motivi legati al lavoro oppure alla famiglia.

    Chiaramente chi ha la prole (tutti nerazzurri, era nel loro D.N.A., ”discendenza nero azzurra”), non riesce più a fare le trasferte, ma il loro apporto nelle partite casalinghe è pressoché costante.

    La partita di esordio è stata Inter-Juve 1-1 dopo l’esonero di Castagner e la dirigenza nerazzurra non era molto ben disposta nei confronti del gruppo a causa del nome (anzi del cognome), tant’è che si è dovuto far entrare lo striscione dall’esterno, issandolo dalla parte del galoppatoio con l’aiuto dei Boys.

    Il nome Brianza Alcoolica è nato per ribadire la provenienza dei suoi componenti da una terra a stragrande maggioranza di gobbi: ce ne sono tanti, troppi e si è ritenuto doveroso far sentire anche la loro voce.

    Il Presidente del gruppo tiene a precisare che nel 1985 altre squadre non esistevano, calcisticamente parlando, oppure facevano la spola in serie inferiori con risultati spesso esilaranti, da qui lo slogan del gruppo e suo cavallo di battaglia:

    Mai stati in “B”
     
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22 replies since 12/10/2006, 17:28   21412 views
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